Riprendono gli Art Encounters presso Volvo Studio Milano


5 Ottobre 2020
EPFL, École polytechnique fédérale de Lausanne, Alps model Lausanne Switzerland, © Armin Linke, 2001.

Dopo l’interruzione causata dall’emergenza sanitaria, riprendono gli Art Encounters at Volvo Studio Milano, ciclo di sei incontri più un concerto dedicati al dialogo tra mondo dell’arte contemporanea e tema della sostenibilità.

Art Encounters è un format di Volvo che prevede una serie d’incontri dedicati al mondo dell’arte contemporanea. Questa prima serie, inaugurata a novembre 2019, si focalizza sul tema della sostenibilità. Sotto la curatela di Lightbox, la prima edizione è articolata in sette mercoledì che coinvolgeranno professionisti del mondo dell’arte ed il pubblico in performance, interventi sonori, esposizioni e talk.

In occasione del primo incontro, in dialogo con Balbi, direttore artistico del MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, Armin Linke presenterà estratti audio e video dei suoi progetti recenti Prospecting Ocean e Blind Sensorium per affrontare, attraverso l’arte, la relazione spesso paradossale tra scienza, economia e istituzioni politiche nell’era del cambiamento climatico.

Nei suoi progetti, Armin Linke, fotografo e filmmaker, esamina il rapporto tra ecosistemi planetari, istituzioni politiche e infrastrutture scientifiche attraverso un’analisi visiva degli spazi conflittuali del cambiamento climatico. L’artista combina diverse tecnologie contemporanee di elaborazione delle immagini per sfumare i confini tra realtà e finzione.

Prospecting Ocean è uno studio sullo sfruttamento delle risorse marine e l’amministrazione dei fondali di tutto il mondo, che Linke ha condotto in collaborazione con una fitta rete di scienziati ed esperti. Attraverso un repertorio di immagini ottenute da speciali veicoli sottomarini e strumenti tecnologici all’avanguardia, Linke documenta i processi di estrazione e sfruttamento delle risorse dell’oceano, invitando gli spettatori a considerarne le conseguenze sull’ambiente e l’economia locale.

L’azione delle forze naturali sulla superficie terrestre nell’era dell’Antropocene è, invece, al centro di Blind Sensorium, culmine di dieci anni di ricerca dell’artista. La gran parte delle mutazioni della natura, accelerata dall’azione dell’uomo, resta invisibile all’occhio umano,
ma misurabile attraverso infrastrutture tecnologiche. Tuttavia, i dati così ottenuti presentano dei punti ciechi prodotti dal coinvolgimento della tecnologia nello sfruttamento della natura. Linke costruisce una sorta di antropologia visiva del ruolo svolto dagli esseri umani e dalla moderna società capitalista nella trasformazione della Terra.

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